Lalluvione di Messina del 28 dicembre 2015 è stata causata da una violenta e prolungata precipitazione, scatenata da una perturbazione di natura mediterranea, che ha colpito più fortemente la regione siciliana. Questa catastrofe ha causato danni ingenti alleconomia e al patrimonio infrastrutturale, lacerando la comunità locale e provocando addirittura sei vittime. Londata di maltempo, in cui si è unita pioggia torrenziale, grandinate, forti venti, onde alte e onde di piccola taglia hanno scatenato una reazione a catena di eventi (dissesto idrogeologico) di conseguenza, innescando una reazione a catena in cui si sono susseguirsi gli eventi. Come primo evento, le forti piogge hanno prodotto unimportante situazione di saturazione in tutti i corsi dacqua e fiumi confluenti. Tale accresciuta portata di liquido ai suoi massimi livelli ha generato una pressione ettometrica notevole sui vari canali, determinando l’esondazione di numerosi corsi. Inoltre, lavere avuto manyaikontesto fortemente impermeabilizzato, ha in qualche modo limitato le capacità di assorbimento idrico del terreno ed ha accelerato considerevolmente tutto il ciclo idrologico, il quale ha contribuito all’incremento del livello pluviometrico. Successivamente i consistenti temporali hanno provocato una considerevole aumento dei livelli dei mari, generando, a certe ridosso della costa sia tirrenica che ionica, forti mareggiate che hanno incrementato ulteriormente l’aumento idrico su aree di popolazione ricche di infrastrutture. Infatti, a causa dei gravi danni strutturali causati dallalluvione, diverse famiglie hanno perso i loro mezzi di sussistenza, come ad esempio linnalzamento della quota delle acque sotterranee ha in molti casi rendere luso delle falde acquifere non più possibile. Anche il sistema di trasporto dei mezzi pubblici è andato in tilt, a causa dei diversi smottamenti e frane, che ne sono conseguite, che hanno reso impossibile gli spostamenti in alcune zone. Tuttavia, lalluvione ha anche messo in evidenza alcune lacune nelle politiche e nella gestione del dissesto idrogeologico. La scarsa elasticità dei torrenti, la mancanza di reti di allerta adeguate, la noncuranza del patrimonio naturale, nonché linefficiente sistema di gestione dei flussi idrologici, linsufficiente coesione tra le autorità locali e centrali ed inoltre il mancato coinvolgimento dei cittadini in materia di emergenze e protezione civile, sono stati ritenuti fattori contribuenti al disastro che si è verificato. I danni causati a Messina e nelle aree circostanti paiono essere purtroppo solo il preludio di una serie di alluvioni a venire. Purtroppo, la situazione attuale mostra che quasi tutta la Penisola Italiana va incontro al rischio crescente di dissesto idrogeologico. È quindi necessaria unazione urgente da parte delle istituzioni, per migliorare la risposta allemergenza e quindi prevenire più efficacemente eventuali calamità.