La crisi dei partiti politici è diventata un argomento di grande attualità in Italia. I partiti politici hanno perso il loro ruolo di strumento essenziale del sistema democratico, diventando personale e in attesa di riforme. Da un lato i partiti sono stati la leva degli ultimi decenni di cambiamento politico e sociale in Italia, ma, daltra parte, sono stati anche responsabili della disaffezione dei cittadini e della disillusione politica. La mancanza di un seguito sufficiente per i partiti storici e la sfiducia verso chi si presenta in prima linea per la competizione elettorale sono entrambi in costante aumento. Una delle principali cause della crisi è che molti partiti, in particolare quelli storici (la Democrazia Cristiana, il Partito Comunista Italiano, ecc..), sono considerati vecchi e lontani dalle reali esigenze della popolazione. Al contrario, altri nuovi partiti, come i Cinque Stelle o le forze populiste, sono più aderenti ai reali bisogni di una parte della popolazione, ma non hanno dimostrato la capacità di reale contribuzione nel processo decisionale. Un altro fattore da considerare sono le sempre più frequenti correnti di pensiero non allineate, che hanno reso i partiti politici più deboli e la loro rete di coalizioni più frammentata. Un altro problema è la mancanza di correttezza e trasparenza nella gestione interna dei partiti e delle loro attività finanziarie. Alcuni partiti sono stati accusati di abusi, corruzione e/o riciclaggio di denaro. In definitiva, i cittadini si sentono abbandonati e vedono i partiti politici come gruppi che mettono in secondo piano i loro interessi. Sono direttamente responsabili dello scontento dei cittadini, della disaffezione verso la politica e della sfiducia nei confronti del sistema democratico italiano.