In tempi di Coronavirus, la scuola è stata chiamata a ripensare radicalmente al suo modo di operare. Uno stravolgimento delle dinamiche scolastiche che ha visto lavvento della didattica a distanza e delle lezioni in streaming. In particolare, le scuole primarie e secondarie hanno fatto ricorso a piattaforme come Google Classroom, Zoom e Teams per garantire la continuità didattica e lo svolgimento delle lezioni a distanza. Per la didattica a distanza, è stato necessario dotare a scuola computer e stampanti, così come imparare a utilizzare le apposite piattaforme per permettere agli studenti di accedere alle lezioni da casa. Spesso sono state proprio le figure più esperte a dover veicolare queste conoscenze ai meno esperti,contribuendo ad uno spirito di collaborazione anche in questo momento di emergenza. Le classi sono state ridimensionate da 30 a 20 studenti, in modo da garantire una maggiore partecipazione durante le lezioni a distanza, in cui si è dato precedenza allaula virtuale. Sono stati praticati luso di fogli di lavoro e compiti da svolgere e verificare mostrandosi presenti ed attivi durante le lezioni per capire e rispettare le tempistiche scolastiche. Inoltre, anche la modalità tradizionale degli interrogazioni è stata mantenuta, con unattenta valutazione delle selezioni dei contenuti che venivano condivisi e le situazioni virtuali create. Ladozione di questo sistema online ha anche permesso a genitori e studenti di restare in contatto con i docenti, anche per quanto riguarda le problematiche personali. Sono state infatti organizzate videoconferenze informali allinterno delle quali i ragazzi hanno potuto liberamente discutere dei loro problemi con i professori. La didattica a distanza restituisce quindi un modo più flessibile ed interattivo per apprendere, permettendo sia di studiare online sia di mantenere un contatto con gli insegnanti grazie alla variabilità dei mezzi digitali.