Secondo i dati pubblicati dallIstituto Superiore di Sanità, nel 2019 in Italia, il tasso di incidenza (numero di casi di individui nati nell’anno che risultano affetti da una determinata malattia) è stato pari a 44,9 per 100.000 persone. Questo valore è aumentato rispetto allanno precedente, che era pari a 37,2 per 100.000 avvenendo più o meno la stessa crescita registrata dal 2017 al 2018 (data la variabilità dei tassi dincidenza e la loro maggiore variabilità nelle province meno popolate). Lincidenza è aumentata in tutte le regioni, eccetto il Molise, la Sardegna, Umbria e Valle dAosta. Nella maggior parte delle regioni, i tassi di incidenza più alti sono stati registrati in Campania (71,8 casi per 100.000 persone), seguita da Calabria (66,3), Molise (64,1), Lazio (62,9) e Sicilia (62,3). Analizzando la situazione a livello provinciale e regionale, si può dire che lincidenza più alta si verifica in Campania (152,2 casi per 100.000 abitanti) e Basilicata (138,8), mentre è più bassa in Alto Adige (13,6 casi per 100.000 abitanti). In generale, la tendenza allaumento dei tassi di incidenza è stata più evidente nelle regioni del Centro-Nord rispetto a quelle del Sud, con una maggiore concentrazione di casi in Molise, Lazio, Campania e Sicilia. LIstituto Superiore di Sanità segnala anche la presenza di alcune province dove si è registrato un aumento anomalo e significativo del tasso di incidenza, quali Isernia (97,4 casi per 100.000 abitanti), Avellino (86,6), Mantova (86,4), Cuneo (82,8) e Rieti (81,6).