MONTALE Nasce a Genova, come Sbarbaro, la Liguria è un paese vicino alla natura infatti il sole, il mare sarà il vocabolario di cui lui si servirà per parlare dei suoi sentimenti ,come la sua poesia scritta sui “limoni” che lo portano in una di dimensione differente rispetto a quella attuale ma è solamente un attimo, non ha valore, perché ritorna subito nella realtà , il lui non ci sarà mai illusione , il ricordo non attutisce il dolore anzi lo amplifica secondo la sua teoria del Male di vivere. Montale dice di aver vissuto la vita al 5% in quanto la sua vita è piatta , senza grandi scossoni ,senza eventi eclatanti. Montale ha attraversato tutto il 900 (ha vissuto la storia), quindi ha visto la grande guerra, gli orrori del fascismo, la seconda guerra mondiale ed è stato un abile osservatore della vita, un uomo che indagava all’interno del suo silenzio infatti molti suoi amici, che frequentava a Firenze nel “café delle giubbe rosse“ ,lo ritraevano come un uomo solitario, sempre in disparte nel suo silenzio ,con la sigaretta in bocca che guardava gli altri. Egli ebbe sempre uno sguardo rivolto verso ciò che era, all’esistente a quella che era la vita vissuta e di questa vita vissuta