Gabriele D’Annunzio D’Annunzio è stato uno degli autori più più dibattuti e contrastati a causa dell’attività letteraria che era legata alla sua vita, infatti viene ricordato più per le sue azioni clamorose che per le sue opere. A d’Annunzio si deve riconoscere la capacità di assimilare le tendenze letterarie e filosofiche della sua epoca per impadronirsene e introdurle in un paese ancora arrapetrato. Questo ruolo di mediatore fa di lui un “vate” ovvero poeta sacro. Egli ha pochi estimatori tra i letterati italiani: Pascoli gli attribuisce un ruolo mondano e sportivo e Carducci si dimostra freddo nei suoi confronti poiché tende a screditarlo. A dimostrare interesse per le sue opere sono invece autori stranieri come James Joyce, Robert Musil e André Gide. Gabriele D’Annunzio nasce a Pescara nel 1863 come terzogenito di cinque figli. Il padre proviene da una famiglia modesta ma è stato adottato da uno zio benestante da cui eredita il cognome. Egli sposa la discendente di una ricca famiglia di Ortona, Luisa de Benedictis, una donna dolce e premurosa a cui D’Annunzio è molto legato. A D’Annunzio viene riservata una formazione d’eccellenza infatti il padre lo iscrive al re